Anastrozole as add-on therapy for cabergoline-resistant prolactin-secreting pituitary adenomas: real-life experience in male patients
La terapia con cabergolina può provocare ipotensione ortostatica, cioè un calo improvviso della pressione sanguigna in seguito al passaggio da una posizione sdraiata o seduta ad una posizione eretta. I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione. La cabergolina può provocare una riduzione dei livelli ematici di emoglobina e/o dei globuli rossi. Inoltre, può determinare un aumento dei livelli sanguigni di creatin fosfochinasi. La cabergolina può provocare versamenti pleurici e fibrosi pleuropolmonare.
- Poiché la cabergolina è un agonista dei recettori della dopamina, non deve essere somministrata in associazione a farmaci antagonisti dopaminergici o farmaci antipsicotici.
- Tali sintomi sono ipotensione, nausea, vomito, disturbi gastrici, ipotensione ortostatica, confusione o psicosi e/o allucinazioni.
- Ogni paziente risponde in maniera diversa alla terapia, perciò non è detto che gli effetti collaterali compaiano tutti e con ugual intensità in ciascun individuo.
- Inibendo il rilascio di prolattina, la cabergolina è in grado di interrompere lo svolgimento delle funzioni biologiche ad essa connesse.
- La terapia con cabergolina può provocare ipotensione ortostatica, cioè un calo improvviso della pressione sanguigna in seguito al passaggio da una posizione sdraiata o seduta ad una posizione eretta.
Nei pazienti affetti da morbo di Parkinson, si ha una degenerazione dei neuroni dopaminergici nigrostriatali e un decifit degli enzimi responsabili della sintesi di dopamina. Questo è il motivo per cui – per il trattamento di questa patologia – vengono utilizzati farmaci in grado di agire direttamente sui recettori dopaminergici, come la cabergolina. La cabergolina è un farmaco agonista dei recettori per la dopamina e – come tale – è in grado di imitarne gli effetti biologici. In particolare, la cabergolina agisce sui recettori D2 (recettori dopaminergici di tipo 2) localizzati sulle cellule deputate al rilascio di prolattina che si trovano nell’ipofisi anteriore. Inibendo il rilascio di prolattina, la cabergolina è in grado di interrompere lo svolgimento delle funzioni biologiche ad essa connesse.
DRD2 Agonist Cabergoline Abolished the Escape Mechanism Induced by mTOR Inhibitor Everolimus in Tumoral Pituitary Cells
La cabergolina è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse. La posologia deve essere stabilita dal medico in base al tipo di patologia che s’intende trattare. Inoltre, la risposta al dosaggio di farmaco somministrato – sia per quanto riguarda l’efficacia del trattamento, sia per quanto riguarda gli effetti collaterali – sembra dipendere dalla sensibilità di ciascun paziente. Normalmente, il dosaggio ottimale di cabergolina viene raggiunto aumentando gradualmente la dose iniziale di farmaco. I sintomi di un eventuale sovradosaggio possono derivare da un’eccessiva stimolazione dei recettori della dopamina. Tali sintomi sono ipotensione, nausea, vomito, disturbi gastrici, ipotensione ortostatica, confusione o psicosi e/o allucinazioni.
Di seguito, sono riportati i principali effetti avversi che possono manifestarsi in seguito al trattamento con il farmaco. La cabergolina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiovascolari, da ipotensione, da sindrome di Raynaud, da ulcera peptica e da sanguinamenti gastrointestinali. Va prestata attenzione anche alla somministrazione di cabergolina in pazienti con patologie renali e/o epatiche preesistenti. Poiché la cabergolina può causare attacchi di sonno improvviso, è vivamente sconsigliata la guida di veicoli o l’uso di macchinari da parte di pazienti in terapia con il farmaco. La cabergolina, inoltre, interagisce con i neuroni dopaminergici della zona nigrostriatale nell’encefalo.
Cabergoline Withdrawal Before and After Menopause : Outcomes in Microprolactinomas
Se necessario, bisogna provvedere all’eliminazione dall’organismo del farmaco non assorbito. Per il trattamento dei sintomi, potrebbe essere utile l’uso di antagonisti dopaminergici. Poiché la cabergolina è un agonista dei recettori della dopamina, non deve essere somministrata in associazione a farmaci antagonisti dopaminergici o farmaci antipsicotici. Si raccomanda di evitare l’uso di cabergolina in associazione ad alcaloidi della segale cornuta per lunghi periodi di tempo, in modo da evitare un possibile effetto potenziante. Potrebbero verificarsi interazioni in caso di assunzione concomitante di farmaci antipertensivi e di cabergolina.
- Sono stati riportati casi di aborto o malformazioni congenite in seguito all’assunzione di cabergolina da parte della gestante.
- La cabergolina può provocare una riduzione dei livelli ematici di emoglobina e/o dei globuli rossi.
- Inoltre, la cabergolina può provocare sonnolenza e attacchi di sonno improvvisi in assenza di segni premonitori, rendendo molto pericolosa la guida di veicoli e/o l’utilizzo di macchinari.
Il fenomeno si manifesta perlopiù nelle dita di mani e piedi, ma può coinvolgere anche altre parti del corpo. La pelle delle zone colpite assume, di solito, una colorazione gialla che può diventare cianotica e, infine – una volta che il circolo sanguigno è stato ripristinato – diventa di colore rosso. La terapia con cabergolina può causare disturbi del sonno, deliri, disturbi psicotici, aggressività, confusione e allucinazioni. La terapia con cabergolina può causare disturbi come gastrite, nausea, vomito, dispepsia (difficoltà a digerire) e costipazione.
Traduzioni nel contesto italiano – inglese
La cabergolina è un derivato sintetico dell’ergotina, un alcaloide naturale prodotto dal fungo Claviceps purpurea, altrimenticonosciuto come Ergot. La Claviceps purpurea è un ascomicete che infesta le graminacee, in particolar modo la segale.
Terazosina: A Cosa Serve ed Effetti Collaterali
Inoltre, la cabergolina può provocare dispnea e insufficienza respiratoria. Quando la segale è infestata da questo parassita prende il nome di segale cornuta a causa degli sclerozi a forma di piccoli corni che questo organismo forma sulla pianta. La selezione dell’area geografica può cambiare la lingua e il contenuto delle promozioni disponibili https://sohago.com/blog/steroidi-per-donne-un-metodo-controverso-per/ nel sito Web di Adobe Stock. Iscriviti gratuitamente al sito “dolci al cucchiaio.com”, pubblica almeno tre ricette e partecipa al concorso “vinci Berlino”. Il miglior editor di ricette, avrà la possibilità di vincere un week-end per 4 persone in uno splendido appartamento nel centro nella capitale più cool del momento.Scopri di più..
Inoltre, la cabergolina può provocare sonnolenza e attacchi di sonno improvvisi in assenza di segni premonitori, rendendo molto pericolosa la guida di veicoli e/o l’utilizzo di macchinari. Ogni paziente risponde in maniera diversa alla terapia, perciò non è detto che gli effetti collaterali compaiano tutti e con ugual intensità in ciascun individuo. Gli effetti indesiderati indotti da cabergolina, generalmente, sono dose-dipendenti.
Sono stati riportati casi di aborto o malformazioni congenite in seguito all’assunzione di cabergolina da parte della gestante. Prima dell’inizio del trattamento con cabergolina, bisogna escludere la presenza di una gravidanza. Inoltre, è necessario adottare precauzioni – da parte di entrambi i sessi – per evitare l’insorgenza di eventuali gravidanze sia durante il trattamento sia alla fine dello stesso, per un periodo di almeno un mese. Perciò, il trattamento con cabergolina durante la gravidanza deve essere evitato, fatto salvo per il caso in cui il medico non lo ritenga indispensabile. La cabergolina non deve essere utilizzata dalle madri che allattano al seno.